Il bonus per la prevenzione degli atti illeciti rientra nel novero degli incentivi a cui si può avere accesso nel momento in cui ci si accinge a eseguire un intervento di miglioramento della propria casa e di ristrutturazione. Si tratta, per la verità, di un’agevolazione che non è stata molto sfruttata negli ultimi tempi, anche perché ignota perfino a numerosi addetti ai lavori. Ma quali sono gli atti illeciti a cui si fa riferimento? Si tratta delle aggressioni, dei tentativi di scasso e dei tentativi di furto, principalmente: in altre parole, l’insieme di comportamento che infrangono il diritto di una persona di non vedere violata la propria casa.
In che cosa consiste il bonus
Entrando più nel dettaglio, il bonus in questione prevede un credito di imposta pari al 50%, erogato in 10 rate annuali dallo Stato. La soglia di spesa che non può essere superata è di 96mila euro; gli interventi fanno parte della serie di lavori per cui si può godere delle agevolazioni previste dal bonus ristrutturazioni. Per esempio, si può sfruttare il bonus per la prevenzione di atti illeciti nel caso dell’installazione dei vetri di sfondamento, degli impianti di allarme, delle grate di sicurezza o delle porte blindate. Come si può notare, sono tutti lavori il cui obiettivo è – appunto – quello di prevenire gli atti illeciti.
Che cosa è necessario sapere per ottenere il bonus
Per avere diritto al bonus non è richiesta una determinata classe certificata di antieffrazione per i manufatti che verranno installati: ciò che conta è che siano progettati, realizzati e installati in maniera da resistere a eventuali tentativi di scasso grazie alla loro robustezza.
Quali documenti servono
La concessione del bonus in questione è vincolata alla presentazione di una dichiarazione di atto notorio: si tratta di un documento attraverso il quale si rende noto quale tipo di intervento verrà effettuato, dichiarando al tempo stesso che i lavori non violano le regole edilizie. La dichiarazione di atto notorio sostituisce tutte le altre tipologie di titolo abilitativo: in altre parole non serve fornire al Comune una pratica che consenta l’accesso al bonus, a differenza di quel che si dovrebbe fare – invece – nel caso del tradizionale bonus per la ristrutturazione. È essenziale, invece, che i pagamenti vengano effettuati per mezzo di un bonifico parlante in cui siano riportati gli estremi della fattura e la causale per gli interventi relativi.
Come rivenditori di serramenti e porte blindate a Udine, non esitate a chiederci delucidazioni a riguardo.